Questa era la lettera che volevo scrivere qualche sera fa, ma l'inedia ma soprattutto la paura mi hanno impedito di riuscire a farlo.
Ciao amico,
domani è un giorno importante, moltissimo per te, ma moltissimo anche per me. Non entriamo nel merito di domani o di ieri, voglio slegare questa lettera da quel giorno, perchè domani è solo l'occasione che me la fa scrivere, ma vale per ogni giorno delle nostre vite.
Quando uno scrive una lettera di solito ha un motivo, anche io ce l'ho, anche se non è un motivo preciso se non la volontà di parlare a te.
Sappiamo entrambi tutto di noi, ne ho accennato l'altro giorno se ricordi. In realtà abbiamo parlato molto da quando ci conosciamo, ma mai di noi, abbiamo sempre avuto entrambi il termometro della nostra amicizia senza bisogno di parlarne o spiegarcela.
Tu parli sempre molto bene di me, non so se è per un me che hai conosciuto, per uno che ancora conosci o per uno che pensi di conoscere o solo perchè sei estremamente buono e generoso. A volte mi viene da pensare che quello sia più un vecchio me che adesso fatico tremendamente a ritrovare, se non in sporadiche situazioni o momenti, al contempo mi viene invece da rivolgere a te gli stessi apprezzamenti che tu fai a me.
Non so, ma in te rivedo, ovviamente con il tuo stile e i tuoi modi di fare, alcune delle qualità che tu stesso mi attribuisci. Chiaramente siamo estremamente diversi e non mi interessa dilungarmi in una sterile discussione su chi sia cosa, ma non può che farmi un piacere enorme vedere in te qualcosa che mi ricorda me stesso, e secondo me tu vedi la stessa cosa in me. Mi viene quasi da dire che queste sono le dimostrazioni di quanto la nostra amicizia, non sia mai stata banale e vuota ma ci siamo trasmessi qualcosa a vicenda.
una cosa ti devo confessare, all'inizio dell'autunno ho avuto uno dei miei periodi grigi, questo era particolarmente grigio, contraddistinto da pochissima voglia di fare e di sentire gente e da un senso generale di smonamento. Uscivo poco e molto a forza, per poi non vedere l'ora di tornare a casa, avevo smesso di cercare la gente e anche di farmi trovare. L'apice è stato la sera di halloween, ero a una festa dove solitamente avrei dato spettacolo e tenuto banco, ero nel mio ambiente e invece mi sentivo tremendamente fuori posto e inadatto. sono passate tre settimane da allora e adesso quel periodo grigio è alle spalle.
Perchè ti racconto questo, perchè devo dirti grazie, vedi, io non avevo nessuna intenzione di lasciarmi alle spalle questo periodo, non ci stavo bene, sapevo che dovevo scuotermi, ma non ne avevo il minimo interesse. Poi tu, non solo tu, ma tu sei stato la molla che ha fatto partire tutto. Sei sempre stato sulle tue, non mi hai mai forzato a fare niente, però mi hai portato in ambienti riempiti da un'atmosfera di calore che non sentivo da molto tempo, mi hai restituito la serenità data dalle cose più semplici ma vere e senza complicazioni. Mi hai di nuovo fatto sentire parte di un qualcosa che non ero solo io, mi hai aiutato a ricostruire le fondamenta della mia serenità. Con il tuo entusiasmo, la tua voglia e la tua energia mi hai tolto dalla dimensione in cui mi ero collocato, mi hai catapultato in un'altra a me dimenticata e mi hai fatto capire che stavo solo scappando da me stesso e non da tutti gli altri.
Non lo so, semplicemente per qualche giorno per qualche sera ti ho seguito, e giorno dopo giorno mi sono disfatto di quel grigiore che mi attanagliava.
Non dico che senza di te non ne sarei uscito, ne dico che per uscirne era necessario passassi quello che stai passando, anche perchè non è stata la tua vicenda a farmi tornare, ma il tuo avermi spinto a azzerare tutto e ricominciare da zero.
Non mi hai reinventato, mi hai ritrovato.
Il processo non è ancora concluso, ma come in molte cose il passo più difficile da fare era il primo. Gli altri passi sono numericamente di più ma sono anche tutti più piccoli.
Quello che voglio dirti è che sei davvero un grande se mi hai insegnato una lezione così importante (almeno finora), lezione che conoscevo ma avevo messo in un cassetto chiuso a chiave.
Sulla mia scrivania c'è ancora una nostra vecchia foto di un altro halloween, insieme ad altri amici, quando la guardo si dipinge sempre un sorriso sul mio volto.
Una sola cosa ti chiedo adesso non dire mai sono soddisfatto e contento quel che ho fatto ho fatto se dev'essere dev'essere, perchè con me e con gli altri nostri amici non hai ancora finito.
Abbiamo molti ricordi da aggiungere alla nostra collezione.
Con affetto,
JJoker4u
"Vivere è non fingere di essere diversi da quello che si è"