martedì 3 settembre 2013

... e ti trovi in un posto che non era quello in cui volevi arrivare....

si perchè capita che a un certo punto decidi di fermarti e guardarti intorno per capire dove sei finito... e ti trovi in un posto dove non volevi andare e trovarti... e non sto parlando di piazza dei Signori, dove sono ora, anche se si, ero uscito per andare a parco querini ma è chiuso per disinfestazione...
semplicemente hai fatto tanta strada non pensando continuamente alla meta ma solo pensando al prossimo passo da percorrere, con una vaga idea della direzione verso cui andare. Ti fermi perchè vuoi fare il punto della situazione e.... beh non ti sei avvicinato molto anzi magari ti sei anche allontanato... al punto che ora non sai neanche più se vuoi ancora andare verso di la. 

Senza contare che negli anni, la persona che percorre quella strada ne subisce anche l'evoluzione, le curve e le salite percorse cambiano e intaccano il viaggiatore stesso cabiandolo in maniera a volte irreparabile. Così io mi trovo completamente diverso, ci pensavo l'altro giorno, mi sembra di essere più arido, meno empatico con la gente, più disinteresato e distaccato... non dico che fossi una persona migliore di adesso, di sicuro non è così, ma comunque diverso, ora ho consapevolezze e principi più forti. Sono sempre io e sarò sempre io, le persone non cambiano ma gli eventi che viviamo ci modellano e rifiniscono, a volte smussando anche parti valide del nostro carattere. le vicende degli ultimi anni, così disparate tra loro ma sicuramente intense hanno lasciato segni indelebili. le reazioni avute dalla gente intorno a me, hanno fatto il resto....

Forse sarà anche il fatto che sempre più spesso mi trovo solo o a fare le cose da solo.  La cosa mi ha reso un po più indipendente dagli altri, ne ho meno bisogno (in generale) o forse semplicemente non sono stati all'altezza... forse entrambe le cose. forse è solo che così vanno le cose ma io non riesco ad accettarlo. Chi lo sa.... non ho la sfera di cristallo non so perchè sia andata così so solo che è andata così. L'unica cosa che posso fare è andare avanti. Adesso che ho fatto mente locale devo decidere che direzione prendere e ripartire. Come sempre.

Il discorso di fare le cose da soli di sicuro mi ha fatto crescere molto, a volte sono stato costretto, un po perché questi turni maledetti, mi creano un sacco di tempo libero quando gli altri non ne hanno un po perchè non sempre gli altri sono liberi quando lo sono io,  ognuno ha comunque la sua vita. e io sono un po stanco di stare solo a guardare quella degli altri o gioire solo per la gioia degli altri. 

Solo che ci sono così abituato, mi sono così adagiato che mi viene sempre più difficile e poco naturale tornare a farlo.

Ieri come spesso mi accade passeggiavo per il centro da solo, ero proprio in questa medesima piazza. per una volta guardavo i palazzi e non le persone e mi dicevo, dovrei prendermi una guida di Vicenza e fare il "turista a casa mia". Probabilmente lo farò, per troppo tempo ho bistrattato questa città. Di sicuro ha dei limiti che hanno pesato nel mio passato, ma ha anche altri lati veramente pregevoli e rari che io non ho mai apprezzato ne sfruttato a dovere. Invece di vederla da dentro e darla per scontata per una volta dovrei guardarla e giudicarla da fuori.

La stessa cosa penso dovremmo fare tutti noi con la nostra vita, prima di essere gelosi o invidiosi di quello che hanno gli altri, guardiamo cosa abbiamo noi, magari quella gente che noi "invidiamo", a sua volta invidia noi per cose che noi abbiamo e loro no.

Alla fine è sempre così quello che non abbiamo ci sembra sempre migliore di quello che abbiamo, ma questo sarà vero solo finchè non lo vivremo noi stessi, poi ci renderemo conto che forse non era così splendido o che in realtà vogliamo altro ancora. tutto perchè siamo spesso troppo duri con noi stessi e diamo per scontato molte cose che scontate non lo sono affatto.

Non date niente per scontato mai, godete sempre di quello che avete ogni giorno ogni momento in cui potete farlo. abusatene piuttosto che trascurarlo, oggi c'è, domani chissà e potrebbe già mancarvi tantissimo.

JJoker4u

"Vivere è non fingere di essere diversi da quello che si è"


4 commenti:

  1. Ciao, è la prima volta che vedo il tuo blog. Quello che hai scritto è certamente vero e credo che una risposta sia doverosa.
    Credo che questa riflessione l'abbiam fatta tutti prima o dopo. Io ho iniziato a farmela attorno all'ultimo anno delle superiori e poi l'ho sviluppata una volta arrivato all'università.
    Ho imparato che è sempre necessario avere in testa un obiettivo nella vita. Non è necessario raggiungerlo subito; si può fare con calma.
    Il mondo post-universitario di mette chiaramente di fronte a delle scelte: il lavoro, le amicizie, la stabilità, etc...
    Vi sono persone non disposte ad affrontare queste scelte; persone che ho ben conosciuto che non vogliono affatto provare ad affronterle. Spesso ci si chiude gli occhi e si va avanti per inerzia per poi trovarsi una vita che non si è voluta.
    E' una buona cosa rendersi conto di questo e correggere la rotta il prima possibile. Io credo che nel mio piccolo ciò sia già avvenuto e avvenga più o meno constantemente ogni giorno.
    il prezzo è alto, e penso ti sia già chiaro quale sia.

    Chiaramente il problema alla base è la scala di valori che ogniuno ha.
    Ad esempio, è lecito chiedersi se sia giusto barattare l'amore di una persona per un posto di lavoro più figo e distante. etc etc etc...

    Io credo che se le cose sono andate in un verso rispetto ad un'altro non lo sono andate senza la nostra volontà. Una responsabilità ce l'abbiamo sempre; (chiaramente non parlo degli eventi casuali)

    Le persone cambiano nel tempo; si cresce. Persone che magari una volta detestavi ora si presentano come gentili ed affabili. Anche tu sei cambiato, lo vedo io che son anni che non ci frequentiamo più assiduamente (e mi dispiace assai)

    Dici di essere stanco di stare a guardare la vita degli altri. Fai bene! Ogni scelta è personale; si può certamente gioire per le scelte altrui, ma ti assicuro che l'erba del vicino non è mai più verde. è semplicemente di un verde diverso, ma uguale alla tua. L'ho imparato bene durante gli anni di superiori, dove il confronto tra te e i secchioni della classe è inevitabile.
    Quando incontri persone che "se la tirano" perchè hanno 'quel lavoro' o hanno 'quelle cose' o hanno 'quella ragazza', etc etc... noterai spesso che hanno in realtà una vita miserimma. Se la vita ti sorride, per quale motivo dovresti vantartene? se la cosa è evidente, non ne dovresti nemmeno parlare.
    Se invece hai necessità di mostrare le cose o le persone che hai, è chiaro che devi nascondere qualcos'altro all'ombra di questi "trofei" (permettimi questa parola).


    > "Vivere è non fingere di essere diversi da quello che si è"

    Puoi fingere anche per anni; ci sono persone che lo fanno! ma alla fine il tuo vero "Io" viene fuori.

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    1. Ciao Paolo, mi fa piacere il tuo commento anche perchè ritengo sia sempre molto utile il confronto.

      non so in realtà da dove cominciare, beh intanto oggi sono riuscito ad andare al parco, quindi forse qualcosa sta già cambiando... scherzo...

      concordo sul discorso dell'erba del vicino, è un po quello che dicevo io, non invidiare gli altri ma pensa più a quello che hai. Sono anni che ho smesso di guardare in casa d'altri, perchè fondamentalmente da fuori non puoi mai sapere come siano le cose dentro. è come quando entri in casa nuova di una coppia di tuoi amici, sembra sempre tutto bellissimo perfetto, però poi se ci vivessi dentro ti renderesti conto che si è bella però manca quello, quell'altro è da finire, il vicino rompe e chissa cos'altro. tutte cose che in 5 minuti di visita non puoi neanche immaginare.

      così è la vita degli altri, noi la guardiamo per qualche secondo da fuori e pensiamo di sapere tutto e invece non sappiamo niente, giudichiamo senza minimamente neanche chiederci cosa sappiamo veramente di loro. è una cosa abbastanza comune lo capisco ma soprattutto molto superficiale.

      Ci sono senza dubbio molti fattori che ti portano dove sei, e sono d'accordo che spesso le tue scelte le tue azioni ti portano dove sei. io periodicamente mi fermo mi guardo intorno cerco di capire dove sono arrivato e cerco di capire eventualmente come correggere il tiro. cosa che sta succedendo in questo periodo. e non perchè non sia felice o contento, non centra solo perchè mi rendo conto che non sono dove vorrei essere. qui entra in gioco il tuo discorso degli obiettivi chiari, " e dove vorrei essere?" dire "non qui" o dire "in quel preciso punto x" è molto molto diverso.. ma non è detto che si sappia sempre quale sia il punto x. per cui prendi e vai avanti sperando che qualche passo più avanti si scharisca l'orizzonte e tu possa capire finalmente dove vuoi andare. Ho sempre pensato che le motivazioni siano la benzina più potente, più delle capacità naturali o costruite. per arrivare in quel punto x devi essere tremendamente determinato.

      infine riguardo alla mia firma, se hai letto leggerai altri post noterai che è presente in tutti,come è presente in 3/4 delle mie mail, guardandomi molto intorno sempre, noto sempre di più gente che preferisce apparire che essere, gente che forza gli atteggiamenti le posizioni il suo comportamento in generale, a volte perchè pensa di poter essere accettato meglio o perchè vuole avere l'approvazione degli altri o altri mille motivi. di sicuro alla base c'è un insicurezza che ti porta a pensare che il tuo io non sia abbastanza o simili. Si perde però di vista il fatto che non vedo quale sia il gusto di farsi accettare da gente per cui bisogna fingere per essere accettati. siamo in 5 miliardi (circa) a questo mondo, e c'è un motivo, non siamo tutti uguali e ci sono persone adatte a noi e altre no. bisogna attorniarsi di gente che ci faccia tirare fuori quello che abbiamo di nostro e non che ci faccia mettere maschere. Se dobbiamo fingere per far parte di un gruppo, vuol dire solo che non abbiamo bisogno di quel gruppo. ce ne sono di sicuro tanti altri in cui ci incastriamo meglio e che possono darci molto di più.


      Ho perso un po il filo, anche perchè qua non c'è il wifi e la tua risposta l'ho letta prima, e ce l'ho solo in testa, in più quando inizio a scrivere poi vado avanti di getto. però insomma penso di essere stato abbastanza dentro il tuo commento.

      ci sarebbero mille altre cose da dire, ma per ora direi che può bastare.

      Grazie per il commento molto apprezzato.

      Gabri

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  2. il punto x esiste sempre.
    sono i tuoi sogni.
    E se sogni ancora, allora conosci anche il punto x.

    Il problema è semmai come raggiungerlo quel punto x. Nessuno ti chiede di sapere "ora" il percorso, ma passo dopo passo si fa.

    ti lancio una provocazione.
    hai mai pensato di fare tabula rasa e ripartire da zero?

    io ho fatto così 2 volte (sta per succedere una terza volta), quando ho cambiato scuola alle superiori e quando sono andato a Verona. La prima scelta fu dettata come ben sai anche da altri fattori.
    La seconda invece fu intenzionale.
    Quando cresci con un gruppo di gente, quelle persone continueranno a vedere te "categorizzato" in qualche modo. Uscirne non è facile in quando si è portati ad essere sempre dentro quella categoria.
    Io me ne andai per poter essere quello che sono e che voglio essere.
    Non riuscivo ad esprimere quello che io ero, imbrigliato com'ero in questa gabbia di categorie che le persone attorno me avevano costruito.
    Non sto scherzando, sto parlando sul serio.
    Mi è pesato come non so cosa.

    Credo di esserci riuscito abbastanza.
    Ok, per te e per gli altri due :-) rimarrò sempre quella "macchietta" che ero una volta, ma se non altro sono riuscito a trovare il modo di esprimere me stesso.
    Ho tagliato i ponti con molta gente e questo mi è costato molto in termini di benessere psicologico e sicurezza interiore.
    Ho smesso di pensare che "l'amico del mio amico è anche mio amico".

    Talvolta penso che ripartire da un ambiente totalmente non collegato al precedente ti permetta di "ricostruire" te stesso come vuoi tu.

    non so,
    pensaci.
    non è facile, ma è fattibile.

    Ho visto molta ipocrisia e gente che chiamerei "finta" nell'ultima festa che ci ha visti assieme. non farò nomi perchè tanto è inutile ma li conosci bene anche tu.
    Vedi, io credo che sia sempre necessario fuggire da tali persone, non averci più a che fare e tenerle più distanti possibili.
    Altrimeni, ti troverai sempre più imbrigliato in questa tela di "conformismo" e non potrai mai essere te stesso.
    C'è tanta gente buona là fuori.


    ps: penso non sapessi del mio blog di cucina ;-)

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  3. certo che sapevo del tuo blog di cucina (http://scienziatoincucina.blogspot.it/), è che non mettendomi spesso ai fornelli non ho mai testato i tuoi consigli.

    Riguardo a quanto hai scritto mi trovi d'accordo su praticamente tutto, sono riflessioni che ho fatto in passato e faccio quasi quotidianamente. tante cose sono da valutare e ogni scelta va presa con giudizio. Ci sono almeno due passaggi del tuo ultimo intervento che vorrei approfondire, però penso che sia meglio farlo in separata sede. Spero presto riusciremo in qualche modo a farlo.

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